Abbazia Santa Maria in Potenza
L'Abbazia di Santa Maria in Potenza sorge a poca distanza dall’area archeologica della colonia romana di Potentia, di cui accolse spazi ed eredità storica dopo l’abbandono della città. Venne fondata dai monaci Crociferi tra il 1160 e il 1202 come ospedale per l'accoglienza e l'assistenza di viandanti e pellegrini in cammino verso la Puglia e la Terra Santa e per quelli diretti al Santuario di Loreto. Le fonti storiche raccontano del ruolo che l’abbazia e le sue pertinenze giocarono nell’economia del territorio in età medievale, centro di snodo della viabilità, ubicata nei pressi del ponte sul Potenza, poco distante dalla foce. La sua importanza crebbe al punto che nel 1226 Federico II di Svevia concesse ai monaci la costruzione di mulini e l’utilizzo delle acque del fiume Potenza per le attività artigianali e commerciali che i monaci avevano messo in piedi.
Si conosce poco dell’organizzazione e dell’evoluzione della struttura sia per l’assenza di documenti storici da cui trarre riferimenti sia per il grande rimaneggiamento subito nei secoli. L'edificio oggi è stato trasformato in abitazione privata e conserva della primitiva costruzione romanica l'abside, con una loggetta a colonnine e la cripta, che accoglie un trittico ed un dipinto del pittore Cesare Peruzzi.